top of page
  • Amazon
  • Il Narrastorie

Il custode delle favole di Elisa Crescenzi

  • Immagine del redattore: Sara
    Sara
  • 5 giu
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 14 giu

Titolo: Il custode delle favole

Autrice: Elisa Crescenzi

CE: Giunti

Data d’uscita: 8 aprile 2025

Genere: sport romance

 

Trope: emotional scars, slow burn, strangers to lovers

TW: racconto di una violenza subita



Trama

Snow Royle è scappata da Londra per provare a dimenticare. Ma gli insulti ricevuti dai compagni durante il liceo e l'episodio traumatico che l'ha cambiata per sempre tormentano ancora le sue notti, mentre la paura del buio e del contatto fisico complicano la sua quotidianità. A Manchester, però, si sta ritagliando uno spazio felice. a Il lavoro alla libreria del signor Henry, per un'appassionata di favole come lei, è un sogno a occhi aperti e ci sarebbe poi quel ragazzo bellissimo  che continua a incontrare alla fermata dell'autobus. A lui, però, cerca di non pensare: innamorarsi, adesso, non è un'opzione.

Hudson Valentine ha appena trovato il suo personale portafortuna. Da quando ha conosciuto Snow, le sedute col fisioterapista hanno portato ottimi risultati per il suo ginocchio malandato, e adesso lui è pronto a riprendere il suo ruolo di capitano nel Manchester United. Giocare in Premier League è quello che ha sempre voluto, e quando Hudson desidera una cosa, fa di tutto per ottenerla.  Se si tratta di conquistare la ragazza che l'ha stregato, la questione però non è così semplice: quella per il cuore di Snow è una partita imprevedibile, le incomprensioni e i fantasmi del passato sono avversari implacabili e la vittoria non è scontata. Prima che arrivi il fischio finale, saranno forse proprio le favole a servire l'assist perfetto?



Recensione

RECENSIONE CON QUALCHE SPOILER

 

Premessa: è il primo libro che ho letto dell’autrice e ho capito che forse non fa per me.

La prima parola che mi viene in mentre è: dolce.

Dolcezza ovunque: nelle dinamiche, nei personaggi, nelle descrizioni e l’ho trovato, per i miei gusti, un po’ stucchevole. Sono abituata ad altri stili, più verosimili e crudi, forse.

 

STILE: a livello oggettivo è uno stile che assomiglia al racconto di una favola, per restare in tema col titolo; l’autrice ha un modo delicato, rispettoso e dolce nel parlare di argomenti difficili e di protagonisti fragili e sensibili, a cui ha dato il giusto risalto, ma sempre rimanendo confinata nella “dolcezza”: lei è la donzella in pericolo a causa di un passato recente che l’ha scossa e lui è il principe delle favole, quasi un cavaliere senza macchia, che subito si sente attratto da lei, che vede per due secondi alla fermata del bus.

 

Ora, se non ti chiami SHURA e TATIA, la cosa del bus NON FUNZIONA, insomma, era l’URSS in piena Seconda guerra mondiale, la vita era tostissima eppure questi due si fanno tutto un tragitto in bus pur di continuare a parlare. Nella vita vera, se uno ti segue sul bus, è uno st4lker, ma anche se ti parla alla fermata, di questi tempi.

 

Prima di continuare con l’analisi, metto in evidenza che: 


  1. Innanzitutto, ma questo lo fa anche la Sperling, ci sono i peperoncini nella quarta di copertina che è una cosa che non sopporto, perché alimentano il pregiudizio che romance = leggere solo scene di s3ss0 e non sempre la Giunti li mette, tipo su The slowest burn uscito a gennaio non c'erano; magari in questi tre mesi la politica di marketing è cambiata e d'ora in poi ci saranno, chi lo sa!

 

Oltretutto, sono tre peperoncini, quando in realtà è uno slow burn, non troviamo un contatto tra i due protagonisti fino a oltre la metà (!) del romanzo – anche perché lei, e viene detto nella sinossi, ha paura del contatto fisico e ci metterà praticamente tutto il libro per fidarsi di Hudson.

 

In più, non è che questi, nel momento in cui si toccano, diventano acrobati professionisti tra le lenzuola! Cioè, per me tre peperoncini vuol dire come minimo un paio di scene, abbastanza descritte nei dettagli. Qui è tutto molto edulcorato; io avrei messo uno o due peperoncini al massimo.

 

Ho trovato, infatti, nella recensione di Jesslibri su IG due peperoncini. La considero una lettrice fortissima di Romance e anche io, che magari sono una novellina, ho avuto la stessa impressione. Ma anche in altre recensioni ne danno due.

 

  1. Altra cosa: su Amazon è descritto – e cito testualmente, andate a controllare – come “romantico e piccante”… Vedi sopra perché quest’ultimo aggettivo sia totalmente fuori luogo.

 

  1. Slow Burn non dichiarato: mi metti in quarta di copertina gli hashtag #emotionalscars #forcedproximity #dualpov e non mi metti che è uno #slowburn o che magari è uno YA?

 

Che poi, QUANTI ANNI HANNO?

Questa è una cosa mia personale, però io ho bisogno di sapere l’età esatta dei protagonisti perché altrimenti:

1) non riesco a immaginarli

2) mi serve per contestualizzare determinati comportamenti. Non posso descrivere un personaggio come “infantile e immaturo”, se poi questo ha 18 anni, perché per quell'età sono comportamenti giusti. Se invece il protagonista ha quasi 30 anni, forse la mia critica ha un senso...

Qui ho solo capito che lui è più grande di lei, la quale ha rinunciato a fare l'università. Certo, ma quindi Snow ha 18, 19 anni? E Hudson?

 

  1. Avrei voluto trovare i trigger warning

Non succede niente di che, in questo romanzo, però nella trama viene detto che la protagonista vive “un episodio traumatico che l’ha cambiata per sempre”: ora, questo episodio traumatico è una vi0lenza s3ssual3 e io non me lo aspettavo!

 

“Evento traumatico” può essere qualsiasi cosa, per me: un incidente, un lutto, una malattia, un’esperienza di quasi m0rte… letteralmente qualsiasi cosa. E non lo dico solo io, perché prima di parlare, ho fatto un sondaggio e ho chiesto pure a mia madre che mi ha detto: “Per me è bullismo”.

 

Comunque, non mi aspettavo, ripeto, la vi0lenza, che viene tra l’altro descritta, non è che si intuisce, la protagonista lo racconta a Hudson. A me ha dato un po’ fastidio, non il tema in generale, bisogna sempre parlare di queste cose, però mi aspettavo altro, ecco.

 

Per esempio, nel Contratto della Kennedy, Hannah subisce uno stupr0, ma non viene descritto nei dettagli, lei lo dice a Garrett in toni molto blandi e infatti passa quasi in sordina, anche nelle recensioni, e non è la prima cosa che viene in mente, forse, nel parlare di questa storia. Ma magari anche qui i trigger warning sarebbero utili.

 

Ora, magari voi direte: Sara, cosa pensavi? Ovvio che era una vi0lenza di quel tipo.

 

Io non ci ero arrivata! Magari è colpa mia, però secondo me non era intuibile e comunque leggerla mi ha dato fastidio e queste piccolezze hanno condizionato la mia lettura, perché con queste info mi ero aspettata un altro tipo di storia: non è piccante, né ha 3 peperoncini, è uno slow burn e si parla di una cosa serissima e le dinamiche tra i personaggi sono davvero da favola, l’ho trovato poco verosimile.

 

Ripeto, magari è colpa mia che l’ho comprato praticamente a occhi chiusi: ho visto la copertina, sapevo che Elisa avrebbe pubblicato ad aprile, l’ho visto in scaffale – tra l'altro ultima copia – e l’ho comprato, che poi sono sempre nella mia #sportromance era, soprattutto per il calcio che seguo anche nella vita reale, c’erano tutti gli estremi per acquistarlo! Il romanzo aveva un sacco di punti, per me aveva fatto Jackpot, poi ho notato queste cose che hanno un po’ spento l’entusiasmo.

 

Parliamo dei PERSONAGGI: li ho trovati davvero poco verosimili. Tutto è davvero una favola. Lei scappa da Londra per quello che le è successo, ma se ha davvero sui 18 anni, giovanissima, come possono i genitori lasciarla vivere da sola? Io forse l’avrei tenuta sempre in casa, per saperla al sicuro! Ha un appartamento, penso pagato da loro, perché ha mollato tutto senza aver prima trovato un lavoro a Manchester. E se in libreria non l'avessero presa? Come si sarebbe mantenuta? Non era detto che il signor Henry l’avrebbe assunta. Forse sarebbe stato meglio partire con lei già assunta.

 

Dico una cosa anche su quello che è stato detto su Hudson, che addirittura è stato definito “disgustoso” perché appena vede la protagonista “ci sbava sopra”… come se non avessimo mai letto di attrazione immediata nei libri, come se l’autrice avesse descritto questi pensieri in modo volgare o esagerato! Non è niente del genere, è tutto edulcorato, favolistico, dolce.

 

Ho dato 3⭐ al romanzo perché è scritto bene, si è immersi in un’atmosfera da favole, appunto, e la copertina (prima e quarta) hanno delle illustrazioni eccezionali. Ho apprezzato le descrizioni del mondo del calcio (poco presenti, comunque, io non lo definirei uno sport romance, infatti, ma più uno YA o NA) e riferimenti letterari, ma forse non sono il tipo di pubblico adatto a questo genere di romanzo favolistico.




Sara

Commenti


Don't Miss Out

Sign Up and Get All My Reviews

©2035 by Mrs Frost. Powered and secured by Wix

bottom of page